Tuesday, October 2, 2007

Una legione di seghe mentali

Adesso, io non ho niente contro la masturbazione. Dico sul serio. Uno s'arrangia come può, o come crede. Lungi da me giudicare chi decide, per un motivo o per l'altro, di fare sesso con una persona che in fondo stima e ammira (o almeno si suppone che). Quindi ben vengano anche le fantasie, d'ogni sorta e intensità: quelle, oltretutto, non hanno mai fatto male a nessuno; nessun caso registrato di cecità, o pustole, o tunnel carpiale - al massimo qualche tuffo carpiato nell'inebetimento, ma per lo più senza conseguenze durevoli.
Però cazzo, c'è un limite a tutto, cristodundio. Se proprio dovete fare certe cose, nascondetevi, non fatevi vedere dai bambini, vergognatevi almeno un po':
è un capolavoro necessitato da un indentramento che l'autore ha compiuto con evidente sforzo veritativo. Le invenzioni non sono paghe della sorpresa che spalancano nel lettore: esse significano, scardinano. Uno è denudato dalla lettura. Il male naturale e il male umano sono i binari su cui corrono azioni e riflessioni, percorrendo la gamma intera di ciò che tentiamo di scordare; ciò che siamo in quanto specie, l'umano quintessenziato.
Ve lo chiedo in quanto umano, faccio appello alla vostra quintessenza: trovatevi urgentemente un oggetto (narrativo o no) su cui sfogare le vostre libidini malsane, cercate sul GPS un percorso alternativo per il vostro viaggio argonautico alla ricerca dell'ineffabilità cupa e gloriosa delle catabasi.
Siete al limite del tollerabile, anzi già oltre. Fate qualcosa. Curatevi. Arrestate questa discesa infera e abbacinante, smettetela di denudarvi nella lettura.
E copritevi quel nucleo vuoto, che non è un bel vedere, su.