Friday, August 22, 2008

Salve' i putei

Tra le vittime di grave sfruttamento vi sono anche, secondo la ricerca di Save the Children, minori rumeni di origine Rom indotti alla prostituzione per soddisfare la richiesta di clienti italiani.

L’accattonaggio
E’ praticato soprattutto da minori rumeni Rom o dei paesi della ex-Jugoslavia: bambini molto poveri e talvolta con problemi fisici, la cui disabilità viene sfruttata e talora acuita, perché considerata molto redditizia, dagli sfruttatori che li “reclutano” anche pagando i loro genitori, o i tutori o i responsabili degli orfanotrofi. Dopo essere stati condotti in Italia i minori sfruttati nell’accattonaggio trascorrono intere giornate su strada, obbligati a stare nello stesso posto, in posizioni scomodissime (come in ginocchio) e qualsiasi siano le condizioni meteorologiche. Alcuni di questi bambini subiscono violenze e percosse.

La tratta di minori a scopo di sfruttamento in attività illegali
E’ poco conosciuta e coinvolge bambini e adolescenti di ambo i sessi per lo più rumeni ma anche di origine nord-africana, molti dei quali di non più di 14 anni e quindi non perseguibili penalmente. Reclutati nei paesi di origine, vengono condotti in Italia per compiere furti e scippi.

E se lo dicono quelli di Save the Children (mica qualche assessore leghista), ci sara' ben da crederci.
E se credono a quel che dicono, saranno ben convinti della necessita' di sottrarre cotante giovani vittime al cinico sfruttamento da parte degli adulti, spesso gli stessi genitori.
E quale misura piu' necessaria e ovvia che identificare i bambini stessi, in modo che i genitori stessi (e/o chi per essi) vengano chiamati a rispondere delle proprie malefatte?
Al contrario, il ricorso alle impronte digitali ci sembra una misura inutile e non necessaria non solo perché non ci sembra contribuisca in modo significativo alla protezione e sicurezza dei minori ma soprattutto perché li discrimina rispetto a tutti gli altri bambini ai quali tale misura non viene applicata. Inoltre temiamo che il rilevamento delle impronte digitali potrebbe spingere eventuali sfruttatori a tenere nascosti e ancora più segregati quei minori Rom vittime di sfruttamento, rendendoli invisibili e inaccessibili a coloro – forze dell’ordine, servizi sociali, istituzioni della giustizia minorile - chiamati a proteggerli.

'Inutile e non necessaria', come no.
E li discrimina, eccerto. Essere cresciuti come accattoni, ladri o puttane invece no.
Sono le dita intinte nell'inchiostro, che discriminano.
Ma l'obiezione piu' geniale e': 'il rilevamento delle impronte digitali potrebbe spingere eventuali sfruttatori a tenere nascosti e ancora più segregati quei minori Rom'. Come se si potessero mandare a mendicare, rubare o prostituirsi e contemporaneamente tenerli nascosti.
Chi salvera' i bambini da salvatori tanto dabbene?