Friday, June 22, 2007

Così vicini, così lontani

I vicini White Trash hanno un dress code piuttosto sull'andante-tamarro con brio.
Anche i vicini Migranti hanno un dress code sull'andante-con-brio, ma meno tamarro.

I vicini Migranti, quando parlano tra di loro, non si capisce un cazzo.
Anche i vicini White Trash, quando parlano tra di loro, non si capisce un cazzo.

I vicini Migranti, quando parlano con altri, si esprimono in un italiano stentato, probabilmente perché non hanno ancora avuto tempo/modo d'impararlo come si deve.
Anche i vicini White Trash, quando parlano con altri, si esprimono in un italiano stentato, sicuramente perché non hanno mai avuto voglia d'impararlo come si deve.

Quando i vicini Migranti litigano, nel loro linguaggio incomprensibile, di solito il maschio urla più forte, ma la femmina urla più a lungo.
Quando i vicini White Trash litigano, nel loro linguaggio incomprensibile, di solito la femmina urla più a lungo, ma il maschio urla più forte.

I vicini White Trash danno ai figli nomi che suonino esotici: Consuelo, Demis, Dheborah, Samanthah, Johnathan (con le acche il più numerose possibile e messe così, alla pene di segugio).
Anche i vicini Migranti mettono ai figli nomi pieni di acche ma messe al posto loro e pronunciate come qualsiasi dio abbiano comanda, nomi che non suonano esotici per il semplice motivo che sono esotici.

I vicini White Trash, se incrociano altri vicini, salutano solo se interpellati e con un grugnito inintelligibile.
I vicini Migranti, se incrociano altri vicini, salutano per primi e con un sorriso.

Ai vicini White Trash piace la musica sentimental-lagnosa, vecchia di alcuni decenni (Drupi, Eagles, Chicago), ascoltata a volume da stadio.
Anche ai vicini Migranti piace la musica sentimental-lagnosa ascoltata a volume da stadio, ma un po' più recente: Paul Young, Whitney Houston, Céline Dion, preferibilmente in versione cover-taroccata.

I vicini White Trash, se qualcuno si azzarda a scendere le scale, suonare il campanello e chiedere educatamente se magari forse potrebbero abbassare per favore la musica ma solo un pochino grazie, non abbassano la musica: lo mandano a cagare.
I vicini Migranti, se qualcuno si azzarda a scendere le scale, suonare il campanello e chiedere educatamente se magari forse potrebbero abbassare per favore la musica ma solo un pochino grazie, non abbassano la musica: la spengono.

Macelleria ellenica

E' visibile su YouTube (registrandosi e dichiarando di essere maggiorenni) il video del pestaggio, in una caserma della polizia greca, di due borseggiatori (due albanesi secondo alcuni, un kazako e un albanese secondo altri). Dura cinque minuti, ma in TV ne sono stati trasmessi una decina e pare che il filmato originale, fatto circolare per divertimento tra i poliziotti ateniesi e realizzato lo scorso settembre, durasse ancora di più.
In realtà è più che altro un 'autopestaggio', visto che i due vengono sollecitati, con chiari e convincenti esempi, ad insultarsi e prendersi reciprocamente a schiaffi. La Grecia è già finita precedentemente nel mirino della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e delle associazioni umanitarie per episodi analoghi o peggiori (ma che non hanno avuto simile ripercussione mediatica), rimasti sostanzialmente impuniti. Stavolta lo stesso premier Karamanlis ha chiesto 'pene esemplari'. Nel frattempo, alcuni poliziotti sono stati sospesi dal servizio.

Voi scandalizzatevi pure ma io un bel match della serie due-combattono-uno-vive (e si scontra in finale col vincente dell'incontro Castro-Saddam) tra Priebke e Pinochet, prima che morte li separasse, l'avrei organizzato. Come organizzerei un bello scambio di ceffoni umanitari in mondovisione (arbitrato, per maggiore scorno, da qualche nerboruto poliziotto di pura razza ebraica) tra i redattori e gli estensori delle patetiche, piagnucolose, ipocrite porcate sul povero piccolo massacratore zelante che non può più farsi le scampagnate in sella al motorino del suo povero piccolo zelante avvocato che ora dovrà privarsi della sua preziosa opera.

Thursday, June 7, 2007

Meglio froci che rumeni

”Io sono quello che paga e a me piace cosi`”.